I corsi monografici del Congresso Nazionale AIDI. AIDI in AIOP: controversie attuali e prospettive future in terapia di supporto

AIDI in AIOP: controversie attuali e prospettive future in terapia di supporto

(questo corso si terrà presso il Palazzo della Cultura e dei Congressi di Bologna, in occasione del XXXV Congresso Internazionale AIOP, in sala dedicata).

Moderatore: Dott.ssa Chiara Camorali (Parma), Dott.ssa Costanza Micarelli (Roma)

Dott. Carlo Poggio (Milano), Dott. Johannes Schmitz (Milano), Dott.ssa Silvia Bresciano (Torino)

Tutor: Dott.ssa Maura Mazzetti (Bologna)

Razionale:

Con l’allungarsi della vita, grazie al miglioramento delle terapie odontoiatriche e la conseguente ritenuta dei denti, è aumentato il numero di pazienti portatori di i restauri protesici fissi o rimovibili, su denti naturali o su impianti, che necessita di supporto per il mantenimento nel tempo della riabilitazione eseguita

Inoltre, la perdita di struttura dentale che caratterizza questi pazienti è spesso dovuta ad un’eziologia complessa, con numerosi fattori concorrenti, che porta, per ripristinare funzione ed estetica, ad un trattamento multidisciplinare spesso sofisticato e costoso.

Per aiutare il paziente nel mantenimento, il clinico deve fornire la miglior terapia possibile valutando le esigenze specifiche del caso, i fattori di rischio concomitanti e le migliori informazioni scientifiche a disposizione.

Purtroppo in letteratura si riscontra una carenza di dati adeguati a stabilire i migliori protocolli specifici per la gestione dei pazienti protesizzati.

Per ovviare al problema, l’American College of Prosthodontists,  l’American Academy of General Dendistry e l’American Dental Association hanno pubblicato nel 2016 delle linee guida cliniche per i richiami ed il mantenimento dei pazienti con restauri fissi e/o rimovibili sia su denti naturali sia su impianti.

La stesura di queste linee guida, per pazienti adulti con buona salute generale, è avvenuta mediante una revisione sistematica della letteratura scientifica dal 1999 al 2014 con l’obiettivo principale di evidenziare le cause d’insuccesso dei restauri protesici.

I protocolli di richiamo periodico, di terapia professionale di mantenimento e di igiene domiciliare in presenza di restauri protesici sono stati dunque standardizzati per consentire al clinico di impostare correttamente la terapia di supporto.

Dr. Carlo Poggio

Le preparazioni protesiche e i manufatti: il disegno del margine e la gestione del profilo di emergenza per la salute parodontale e perimplantare

L’integrazione tra restauro protesico e tessuti molli è di importanza fondamentale per il successo a lungo termine degli elementi dentali sottoposti a terapia ricostruttiva, sia dal punto di vista biologico che dal punto di vista del risultato estetico. Idealmente fin dalla fase di protesi provvisoria dovrebbero essere definiti rapporti quanto più simili a quelli realizzati nella protesi definitiva.  Il profilo d’emergenza del restauro, assieme alla posizione del margine, alla precisione marginale ed al materiale del restauro,  sono i parametri prevalenti considerati dalla letteratura come influenti sull’integrazione tra restauro e parodonto. Uno dei limiti per una valutazione dei dati di letteratura disponibili relativamente a questi fattori è che difficilmente  gli studi clinici esistenti sono in grado di valutare il singolo parametro piuttosto che la risultante complessiva.  Nonostante questo la letteratura esistente è grosso modo concorde nelle indicazioni dei parametri essenziali per un restauro di successo, pur esistendo tuttora una serie di aspetti rilevanti sui quali non vi sono evidenze scientifiche di qualità ma piuttosto procedure empiriche e prassi consolidate.

Dr. Johannes Schmitz

I nuovi materiali protesici: caratteristiche, biocompatibilità e mantenimento

Il ruolo dell’igienista è fondamentale nell’ambito del team odontoiatrico per ottenere risultati di eccellenza. La scienza dei materiali odontoiatrici e delle tecnologie utilizzate in ambito protesico e conservativo è in continua evoluzione. E’ dunque importante che la figura professionale dell’ igienista dentale si tenga aggiornata per essere a conoscenza dei vantaggi e dei limiti dei materiali utilizzati per la realizzazione dei manufatti e delle loro potenziali interazioni con i prodotti e le procedure utilizzate durante la riabilitazione igienico orale prima e successivamente durante la terapia di mantenimento.

Dr. Silvia Bresciano

La preparazione del paziente al trattamento protesico: valutazione e controllo dei fattori di rischio

TPS in protesi: caratteristiche e timing Discussione interattiva di casi clinici

Con l’allungarsi della vita, grazie al miglioramento delle terapie odontoiatriche e la conseguente ritenuta dei denti, è aumentato il numero di pazienti portatori di i restauri protesici fissi o rimovibili, su denti naturali o su impianti, che necessita di supporto per il mantenimento nel tempo della riabilitazione eseguita

Inoltre, la perdita di struttura dentale che caratterizza questi pazienti è spesso dovuta ad un’eziologia complessa, con numerosi fattori concorrenti, che porta, per ripristinare funzione ed estetica, ad un trattamento multidisciplinare spesso sofisticato e costoso.

Per aiutare il paziente nel mantenimento, il clinico deve fornire la miglior terapia possibile valutando le esigenze specifiche del caso, i fattori di rischio concomitanti e le migliori informazioni scientifiche a disposizione.

Purtroppo in letteratura si riscontra una carenza di dati adeguati a stabilire i migliori protocolli specifici per la gestione dei pazienti protesizzati.

Per ovviare al problema, l’American College of Prosthodontists,  l’American Academy of General Dendistry e l’American Dental Association hanno pubblicato nel 2016 delle linee guida cliniche per i richiami ed il mantenimento dei pazienti con restauri fissi e/o rimovibili sia su denti naturali sia su impianti.

La stesura di queste linee guida, per pazienti adulti con buona salute generale, è avvenuta mediante una revisione sistematica della letteratura scientifica dal 1999 al 2014 con l’obiettivo principale di evidenziare le cause d’insuccesso dei restauri protesici.

I protocolli di richiamo periodico, di terapia professionale di mantenimento e di igiene domiciliare in presenza di restauri protesici sono stati dunque standardizzati per consentire al clinico di impostare correttamente la terapia di supporto.

Programma:

Preparazione del paziente al trattamento protesico complesso.

Valutazione e controllo dei fattori eziologici e di rischio che hanno portato alla compromissione dentale.

Linee guida cliniche, specifiche per restauri protesi fissi e mobili, sia su denti naturali sia su impianti, con particolare evidenza ai richiami periodici, alla terapia professionale di mantenimento e alle manovre domiciliari di prevenzione.

9.00 – 9.15 Introduzione a cura del coordinatore

Dr. Costanza Micarelli; Dr. Chiara Camorali

9.15 – 10.00 Le preparazioni protesiche e i manufatti: il disegno del margine e la gestione del profilo di emergenza per la salute parodontale e perimplantare

Dott. Carlo Poggio

10.00 – 10.45 I nuovi materiali protesici:caratteristiche, biocompatibilità e mantenimento

Dr. Johannes Schmitz

10.45-11.30 Coffee Break

11.30 – 11.45 La preparazione del paziente al trattamento protesico: valutazione e controllo dei fattori di rischio

Dott.ssa Silvia Bresciano

11.45 – 12.45 TPS in protesi: caratteristiche e timing. Discussione interattiva di casi clinici

Dott.ssa Silvia Bresciano –tutor dr.ssa Maura Mazzetti

12.45-13.00 Discussione in sessione plenaria

Dr. Costanza Micarelli; Dr. Chiara Camorali

Per ulteriori informazioni sul Congresso Nazionale AIDI che si terrà a Novembre a Bologna clicca qui

I corsi monografici del Congresso Nazionale AIDI. “Promozione della salute orale nei primi mille giorni”

Ecco il primo dei corsi monografici in porogramma al Congresso Nazionale Aidi

Promozione della salute orale nei primi mille giorni

Prof. Silvio Abati (Milano), Dott.ssa Alessandra Lissoni (Milano), Dr.ssa Gabriella Pasini (Milano),

Dr.ssa Elisabetta Polizzi (Milano)

Tutors: Dott.ssa Tiziana Francone (Torino), Dott.ssa Federica Prosperi (Teramo)

Programma:

(I) salute orale e malattie nei primi mille giorni: la donna in gravidanza, il neonato, i primi anni di vita

(II) DOHaD – Developmental Origin of Health and Disease: come lo sviluppo e la salute durante la gravidanza, la fase neonatale e i primi anni di vita sono in relazione con la salute futura dell’individuo

(III) le influenze della salute orale sulla salute generale della donna e del bambino

(IV) il ruolo dell’igienista dentale per il mantenimento della salute e la prevenzione orale in età perinatale

Razionale:

Le prime fasi della vita, dal concepimento al compimento del secondo anno di vita costituiscono i cosiddetti “primi 1.000 giorni”. I diversi organi e tessuti e i principali meccanismi e sistemi di regolazione metabolica e omeostatica dell’intero organismo, in particolare del sistema psico-neuro-immuno-endocrino, si vanno formando e sviluppando.

Questo periodo, quando è massimo lo sviluppo dei diversi organi, l’espressione dei geni viene regolata da fattori esogeni, in principal modo da nutrienti e stile di vita, attraverso meccanismi molecolari detti “epigenetici” che permangono e spiegano il rischio di insorgenza di malattie sia nell’immediato, che a distanza di anni, secondo la teoria delle origini embrio-fetali delle malattie degli adulti – DOHaD.

L’epoca perinatale offre opportunità uniche per modellare la salute generale e orale a breve e a lungo termine dell’individuo: il controllo dei fattori di rischio e delle malattie orali prima e durante la gravidanza migliora la qualità di vita della donna, diminuisce l’incidenza degli esiti avversi, diminuisce il rischio di malattie dentali e orali nel bambino e ha il potenziale di promuovere una miglior salute orale anche nella vita adulta del nascituro.

Per ulteriori informazioni clicca qui

“Cattura un sorriso” partecipa al concorso fotografico AIDI

Il concorso fotografico dal titolo Cattura un sorriso”, è aperto a tutti i Soci che si iscriveranno all’evento nazionale AIDI.

Le foto saranno proiettate in occasione della cerimonia di apertura del Congresso, Venerdì 18 Novembre alle ore 14.00 e postate poi sui social AIDI

Le tre foto che avranno ricevuto più “mi piace” saranno premiate al termine del congresso, con simpatici omaggi.

La procedura per partecipare è molto semplice: scegliete  una foto che ritrae un sorriso e inviatela in formato digitale alla mail aidi@oic.it entro e non oltre il 20 Ottobre, con l’autorizzazione alla pubblicazione che troverete qui

Avete tempo fino al 31 ottobre, affrettatevi!

XXVI Congresso Nazionale AIDI, il 18 novembre si parte con i corsi monografici

Dopo il grande successo dell’Autumn Meeting a Riva del Garda che si è tenuto dal 30 settembre al 1 ottobre, ci si prepara al Congresso Nazionale AIDI.

Il XXVI Congresso Nazionale AIDI, che si terrà a Bologna presso Savoia Hotel Regency il 18 e 19 novembre, sarà incentrato sulla cura prestata dall’Igienista Dentale al bambino; sulle potenzialità del ruolo che questo operatore sanitario svolge nei primi mille giorni di vita del neonato e che del mondo, una volta adulto, sarà parte integrante.

Venerdì 18 novembre si parte con i corsi monografici. Dalle 9:00 alle 13:00 si parlerà di:

  1. Promozione della salute orale nei primi mille giorni
  2. Le alterazioni dello smalto: dall’intercettazione al trattamento
  3. Jobs act e dintorni. Aggiornamento professionale, fiscale, legale
  4. AIDI in AIOP: controversie attuali e prospettive future in terapia di supporto
  5. Corso di strumentazione ultrasonico per studenti CLID
  6. Spazio Aziende: tre corsi monotematici di un’ora ciascuno sponsorizzati
  7. Le persone a funzionamento autistico, la cura e la prevenzione dentale: indicazioni pratiche

Si proseguirà Sabato 19 novembre dalle 14:00 alle 18:00 e si parlerà di:

  1. Strategie di intervento multidisciplinare nelle disfunzioni oro-facciali del piccolo paziente
  2.  Gestire emozioni, comportamenti e fiducia del bambino (e dei genitori) – Chiavi di lettura e strumenti pratici da Evoluzionismo e Neuroscienze per facilitare il lavoro
    dell’igienista dentale

Esperti dei vari settori, si susseguiranno in una serie di incontri mirati ad approfondire diverse tematiche come il gioco delle parti fra microbiota orale e carie, come utilizzare al meglio le scienze comportamentali indispensabili per gestire l’emotività del piccolo paziente e di chi lo conduce dall’igienista e per approfondire gli aspetti clinici e tecnologici nelle disfunzioni oro-facciali del bambino alla luce della sinergia di arte (clinica) e tecnologia (nuove strumentazioni).

La partecipazione al Congresso consentirà alla figura professionale dell’igienista dentale l’ottenimento dei crediti per l’Educazione Continua in Medicina (ECM). Per ulteriori informazioni sull’ottenimento dei crediti ECM e sulle modalità d’iscrizione e partecipazione visitate il sito AIDI.

 

Autumn meeting: manca poco all’evento AIDI

Mancano ormai pochi giorni all’Autumn Meeting On Oral Hygiene – il trattamento del paziente complesso: dall’odontoiatra all’igienista dentale.

La razio del congresso scaturisce dalla necessità di continui aggiornamenti per il team odontoiatra-igienista dentale sui vari aspetti della valutazione di pazienti che sono oggetto di interesse sia del mondo odontoiatrico che della medicina generale.

Negli ultimi anni le conquiste diagnostico-terapeutiche hanno fatto sì che si verificasse un aumento significativo e tangibile di patologie che precedentemente erano considerate incurabili. Inoltre l’allungarsi dell’aspettativa di vita ha portato alla ribalta una popolazione di anziani ai quali garantire una migliore qualità della vita. È necessario, quindi, per prendersi cura al meglio di questa fascia di popolazione, considerare non solo il cavo orale ma, nell’odierna visione olistica della medicina, si devono tener presente tutti gli organi anatomicamente e funzionalmente collegati con la bocca.

Di questo è di molto altro si discuterà durante i due giorni di Congresso che si terrà a Riva del Garda il 30 settembre e il 1 ottobre.

Il Congresso sarà un momento di formazione e aggiornamento ma anche –  e soprattutto – un momento di confronto e crescita professionale. Inoltre quest’anno, come già anticipato, ci sarà la possibilità di prendere parte all’evento “Una Chicca tra le stelle”, una light dinner organizzata per i partecipanti al Congresso in una location del tutto eccezione: Il Museo della Rocca di Riva del Garda.

Per il programma dell’Autumn Meeting aggiornato clicca qui

La formazione continua: un dovere per l’igienista

Vi proponiamo di seguito un articolo a firma del nostro Consigliere Nazionale AIDI Cristina Comi.

Il programma di Educazione Continua in Medicina ECM è stato predisposto dal Ministero della Salute per il riconoscimento istituzionale della formazione professionale in ambito sanitario ed è deputato a fornire a tutti gli operatori sanitari gli elementi di conoscenza utili a mantenersi, da un punto di vista professionale, aggiornati

e competenti.

  1. La formazione professionale è obbligatoria? Dal gennaio 2002 è obbligatorio per tutto il personale sanitario dipendente o libero professionista che opera sul territorio nazionale sia nel pubblico che nel privato (DLgl 502/1992 integrato dal DLgl 229/1999).
  2. Come si acquisiscono i crediti formativi? È possibile acquisire i crediti ECM attraverso eventi formativi accreditati presso l’AGENAS, ente che gestisce il programma ECM, da parte di un Provider accreditato. I percorsi formativi possono essere residenziali (congressi, convegni, corsi…) oppure attività formative a distanza (FAD), per via telematica oppure attraverso docenze.
  3. Come avviene il conteggio dei Crediti formativi? Il sistema ECM è strutturato in trienni (adesso siamo nel 2014/2016) e l’obbligo formativo standard è pari a 150 crediti triennali, con alcune variabili. Ad esempio i professionisti in regola con i crediti formativi nel triennio precedente (2011/2013) possono avvalersi di una riduzione fino a 45 crediti per il triennio corrente. Al termine del triennio è possibile richiedere un certificato che attesti il completamento del debito formativo. Il documento viene rilasciato da Ordini e Collegi per le professioni regolarmente ordinate, mentre per tutte le altre, come nel caso degli igienisti dentali, dalle Associazioni maggiormente rappresentative per gli iscritti alle stesse. È possibile fare una verifica online dei crediti acquisiti registrandosi alla pagina Myecm dell’Agenas .
  4. Cosa è previsto per chi non ottempera all’obbligo? La violazione dell’obbligo di formazione continua determina un illecito disciplinare. Allo stato attuale, non sono previste sanzioni specifiche per chi non abbia conseguito il numero di crediti ECM necessario.

AIDI da sempre attenta alla formazione e con l’ottica di far crescere sempre di più la professione ha realizzato, considerando solo il primo semestre 2016, più di 10 eventi residenziali accreditati e ha messo a disposizione dei propri soci 4 corsi Fad gratuiti anch’essi accreditati. Ogni igienista dentale dovrebbe mantenersi aggiornato e in regola con l’obbligo ECM per un dovere più morale che sostanziale nei confronti dei propri pazienti. Ricordiamoci sempre di essere dei professionisti sanitari e come tali abbiamo l’onere della responsabilità nei confronti dei pazienti.

Bisogna inoltre prestare attenzione alle dinamiche del mondo del lavoro. Per esempio, un medico che non fosse in regola con i crediti ECM avrebbe grosse difficoltà a lavorare, sia come dipendente che come libero professionista, presso strutture sanitarie private o per il volontariato sociale perché sempre più spesso tali strutture richiedono al medico di dimostrare la propria regolarità ECM. Oppure, recentemente, alcuni Enti Pubblici come l’INAIL, prima di conferire un incarico libero professionale ad un medico, pretendono che costui dimostri la propria regolarità ECM, altrimenti si perde il diritto all’incarico. Nel caso in cui un medico cagioni un danno ad un paziente e sia chiamato a risarcirlo, l’eventuale irregolarità ECM potrebbe “pesare” in termini di quantificazione della colpa professionale, col rischio che l’assicurazione si “chiami fuori” proprio per questo motivo.

Cristina Comi

Consigliere Nazionale AIDI

La gestione economica dello studio odontoiatrico: il valore aggiunto dell’igienista dentale

Vi proponiamo di seguito, nel caso in cui ve le foste perse, le riflessioni di Domenico Pignataro, Consigliere Nazionale AIDI

In ambito sanitario non può essere demandato tutto ad un click o ad un monitor. Il bisogno non sarà mai “indotto” ma reale e, nel corso della vita, prima o poi, tutti avranno bisogno di cure. Lo studio odontoiatrico ormai si configura come azienda, creata da chi, disponendo di competenze, abilità professionali e risorse, si propone per soddisfare i bisogni degli utenti. Diventa indispensabile quindi dare allo studio una strutturazione aziendale che permetta all’imprenditore di recuperare il capitale investito, agli operatori che in esso prestano la loro opera di percepire un reddito, al paziente/cliente di soddisfare il proprio bisogno.

Se di base mancano conoscenze e abilità professionali, nessuna strategia aziendale consentirà allo studio odontoiatrico di resistere all’attuale mercato, spesso concentrato sul basso costo delle prestazioni. Lo studio odontoiatrico deve certamente tenerne conto, offrendo la soddisfazione dei bisogni con modalità più efficaci ed efficienti dei competitor, dove per efficacia si intende la qualità del servizio erogato e per efficienza la capacità di erogare un servizio con il massimo utile al minimo costo.

Solo la combinazione dei queste due azioni genererà “l’ottimizzazione” dei processi e della produzione. Un errore che spesso si commette è la cosiddetta “marketing miopia”, che porta a focalizzare l’attenzione solo sul prodotto o sulle capacità professionali e non sui bisogni reali del cliente/paziente.

Un modello che può essere utilizzato per definire il business di uno studio odontoiatrico è l’Analisi di Pianificazione Strategica Tridimensionale di Derek F. Abell (Harvard University) dove sui tre assi cartesiani troviamo: funzioni d’uso (l’analisi dei bisogni dei clienti: che cosa?), categoria di clienti (chi?) e tecnologia (come?). A queste funzioni se ne potrà successivamente aggiungere una quarta, ovvero l’area geografica. La definizione del business influenza la scelta degli obiettivi da raggiungere secondo la possibilità di sviluppo degli stessi in base al servizio/prodotto erogato. Nello studio odontoiatrico si produce un servizio che non ha cicli di vita, nel senso che non ha tempi di produzione, di maturazione e di declino differenziati. Questo è un punto fermo sul quale basare tutta la strategia di marketing e business.

Il vantaggio di avere in studio l’Igienista Dentale

La presenza di figure professionali specializzate valorizza l’immagine dello studio odontoiatrico, oltre a garantire una migliore copertura della richiesta del bisogno da parte dei pazienti /clienti. L’igienista dentale è fornitore del servizio di igiene e prevenzione orale, che non conosce cicli di declino. Queste prestazioni, nell’ottica di una matrice di portafoglio, darebbero allo studio odontoiatrico la possibilità di attingere continuamente a quote di mercato con redditività economica costante ed alta, creando due vantaggi: risposta immediata e professionale al bisogno del paziente senza distogliere l’odontoiatra dalle sue attività diagnostiche, cliniche e riabilitative; fidelizzazione dei pazienti, attraverso sedute di richiami e costante monitoraggio della salute orale. Questo tipo di organizzazione permetterebbe allo studio di offrire un servizio altamente professionale dove ogni specialista, nel rispetto delle proprie competenze, offrirebbe al paziente la desiderata… soddisfazione percepita.

 

Domenico Pignataro

Consigliere Nazionale AIDI

Stili di vita ed epigenetica: un salto nel futuro

Vi proponiamo di seguito, nel caso in cui ve le foste perse, le riflessioni di Gabriella Cagnin, Consigliere Nazionale AIDI.

Negli ultimi decenni le ricerche scientifiche hanno spiegato molti principi funzionali, tra cui i meccanismi biochimici attraverso i quali le cellule umane conservano il loro equilibrio generale (omeostasi e ricambio), scoprendo una enorme complessità di variabili. Si è passati dalla logica della predestinazione genetica tradizionale – tutto è scritto nei geni – alla scoperta che l’ambiente in tutte le sue forme modifica l’espressione genica. Questo non comporta cambiamenti nel codice del DNA, ma può modificare il fenotipo dell’individuo e/o della progenie.

In questo periodo si parla sempre più spesso di EPIGENETICA, dal greco epì=sopra e gennetikòs=relativo all’eredità familiare, “sopra i geni” , termine usato per la prima volta negli anni Quaranta da Conrad Waddington embriologo e genetista inglese. Il cibo, l’aria, l’acqua, le sostanze chimiche, i farmaci, i campi elettromagnetici, l’energia che non vediamo come le onde di forma, i pensieri stessi, le nostre scelte possono influenzare il nostro fenotipo senza alterare il genotipo. È possibile quindi affermare che il DNA è un microcosmo in rapporto costante con il macrocosmo che ci circonda.

Le modificazioni epigenetiche fanno parte del normale funzionamento delle cellule, il processo di differenziazione cellulare, che avviene durante lo sviluppo embrionale e finisce poco prima della nascita. Con la stessa ottica possiamo guardare le fasi di accrescimento, di mantenimento e d’invecchiamento, dove, però le modificazioni epigenetiche diventano in gran parte tessuto-specifiche. La nostra macchina biologica riceve e fa proprie sollecitazioni esterne e risponde per lo più in maniera adeguata, mantenendo sotto controllo il proprio funzionamento.

Quando il controllo sfugge, vuoi perché la sollecitazione esterna è troppo importante o per semplice effetto del caso, lo scenario cambia e si può innescare il percorso patologico… che può essere anche reversibile. Quali sono i meccanismi molecolari che modificano la struttura del DNA? Quelli finora noti e meglio studiati sono le modificazioni degli istoni, la metilazione del DNA e le azioni dei microRNA. Questi meccanismi sembrano strettamente connessi; a tutt’oggi mancano però ancora parecchi elementi che consentono una maggiore comprensione sia dei singoli processi sia delle loro interazioni. La nutrizione, come molti fattori ambientali, è in grado di modificare il nostro profilo epigenetico variando non solo le caratteristiche metaboliche delle cellule, ma influenzando il rischio d’incidenza di malattie croniche come diabete, obesità e ipertensione (Trujillo ME, Scherer PE. Adipose tissue-derived factors: impact on health and disease. Endocr Rev 2006 Dec;27(7):762-78). Per esempio si è scoperto che una dieta ricca di vitamine B12, B6, colina e folati, agendo appunto a livello epigenetico, potrebbe fungere da fattore esterno i veleni che introduciamo con la nutrizione e le tossine autoprodotte con il nostro stile di vita. Il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF), massima autorità mondiale con la missione di promuovere la prevenzione primaria dei tumori attraverso la ricerca e la divulgazione

della conoscenza delle loro cause legate, soprattutto allo stile di vita e alla nutrizione, ha pubblicato nel 2007 un importante report di revisione dei più importanti studi scientifici ci (www.dietandcancerreport.org). I risultati sono riassunti in 10 raccomandazioni che riportano indubbie evidenze scientifiche. Alla luce di quanto descritto appare fondamentale e doveroso per l’Igienista Dentale informare, motivare e istruire il paziente ad orientarsi verso una sana e corretta nutrizione, educandolo alla “cultura della prevenzione come stile di vita” ricordando quanto asserito da Ippocrate (460 a.C.-370 a.C.) in tempi in cui di certo non si parlava di Epigenetica: Fa’ che il cibo sia la tua medicina e la medicina il tuo cibo.

Gabriella Cagnin
Consigliere Nazionale AIDI

Solo con il lavoro di squadra giungono grandi risultati

Vi proponiamo di seguito, nel caso in cui ve le foste perse, un articolo a firma del nostro Consigliere coordinatore dei regionali Stefano Checchi.

Con entusiasmo colgo l’occasione per presentarmi in qualità di nuovo Coordinatore dei Presidenti Regionali AIDI e desidero presentare il gruppo di colleghi grazie ai quali, con un intenso lavoro di squadra, AIDI è riuscita a crescere negli anni e si accinge ora a perseguire nuovi obiettivi per la valorizzazione della Professione e per la salute orale della popolazione. Forse non tutti sanno che per Statuto AIDI, ma ancor più per necessità operativa, ogni regione ha un proprio Consiglio Regionale, Organo dell’Associazione, composto da un minimo di 3 a un massimo di 7 membri, igienisti AIDI eletti dai soci della regione. Ogni Consiglio ha un Presidente e opera sul proprio territorio seguendo gli orientamenti del Direttivo e dell’Assemblea Nazionale, mantenendo una propria autonomia decisionale e operativa. Attualmente sono in tutto 97 gli igienisti AIDI, compresi i Presidenti, che fanno parte dei Consigli Regionali. Un ampio gruppo di lavoro nato dall’esigenza di fare fronte all’incremento esponenziale delle attività a livello regionale e reso possibile dall’entusiasmo nei confronti della vita associativa e dal crescente desiderio di collaborazione attiva di un ampio team di persone dalla fortissima motivazione. Mi piace ricordare che tutti i membri dei consigli regionali, così come tutti coloro che lavorano in AIDI, lo fanno a titolo completamente volontario e gratuito.

Si tratta complessivamente di migliaia di ore di lavoro dedicate ogni anno alla Professione. Grande disponibilità, entusiasmo, risorse di tempo e attenzione necessariamente sottratte ad altre attività professionali e personali, per l’assunzione di carichi di responsabilità e oneri importanti … e questi sono solo alcuni degli aspetti che caratterizzano il lavoro dei nostri Consiglieri e Presidenti regionali. Questa dedizione già di per sé meritevole di plauso, è stata ed è tutt’ora in corso di arricchimento e implementazione grazie ad importanti e specifici percorsi di motivazione, team building, lavori di gruppo, corsi tecnici e tanto dialogo, grazie ai quali rendere il lavoro di tutti sempre più efficiente e funzionale a garantire quella qualità di servizi che AIDI si è impegnata offrire a tutti i livelli, in un’ottica di rinnovata professionalità per dare “Valore alla Professione dell’Igienista Dentale”.

Tra le principali attività svolte a livello regionale:

  • servizi ai soci ed ai colleghi igienisti sulle problematiche professionali e disponibilità di referenti sul territorio finalizzati all’ incontro e al confronto attraverso riunioni e assemblee regionali;
  • offerta formativa per il miglioramento della professione attraverso corsi ed eventi regionali anche accreditati ECM.

Nei soli primi tre mesi di questo 2016 sono stati già realizzati ben 13 eventi di cui 8 accreditati ECM, e ben 3 sviluppati su 2 o più giornate di corso. Il calendario corsi è particolarmente intenso per questo 2016 a sancire l’impegno di AIDI per la formazione. Tanto lavoro e tanto lavoro in team tra i Presidenti ed i Consiglieri regionali, il Direttivo, la Segreteria organizzativa, e tutti i partner di AIDI, questo per scelta, vocazione e convinzione che solo lavorando in squadra si possano ottenere i migliori risultati.

Stefano Checchi

Coordinatore Presidenti Regionali AIDI

Un nuovo anno di lavoro… un nuovo Direttivo Nazionale AIDI

Vi proponiamo di seguito un articolo scritto dalla Presidente AIDI Abbinante.

Così vorrei intitolare questi miei pensieri di Presidente all’inizio del nuovo anno e dell’attività del nuovo Consiglio Direttivo che presento a tutti voi. Un’introduzione che desidera ricordare come, con la sua attività professionale, l’Igienista Dentale svolga in ambito sanitario e sociale un ruolo di primaria importanza: quello della prevenzione. Prevenzione che nell’ottica del nuovo concetto di promozione della salute, positivamente inteso, opera a favore di ciò che dà valore alla vita, all’individuo, alla persona, al cittadino. Un sistema innovativo fondato sulla necessità di una cultura condivisa, basata sulla comunicazione e sulla partecipazione dei professionisti della salute che, pur appartenendo a unità operative diverse, concorrono al raggiungimento di obiettivi comuni, operando scelte corrette in grado di promuovere e tutelare salute e benessere, attuando protocolli diagnostico-terapeutico- riabilitativi fondati sull’evidenza di efficacia, con standard di qualità, verifiche e monitoraggio. Ed è questo ciò che ha voluto evidenziare, ancora una volta, il nostro 25° Congresso Nazionale, svoltosi a Bologna alla fine dello scorso anno con un titolo significativo:“Consapevoli di esserci: dalla prevenzione primaria alla prevenzione integrata”. Tre intense giornate che hanno visto protagonisti oltre 600 igienisti dentali provenienti da tutta l’Italia. Se è ormai evidente in tutti i partecipanti la consapevolezza di essere “adulti”, altrettanto evidente è la consapevolezza di dover ancora crescere, coinvolgendo strati di popolazione sempre più vasti.

Si è discusso di medicina naturale, dentosofia, neurobiologia e di tanto altro, mettendo via via in luce, con il susseguirsi delle relazioni, degli interventi e delle tavole rotonde, tutti i “saperi scientifici” che devono convergere coralmente nell’attenzione al cavo orale, porta d’ingresso “non solo anatomica” alla persona, da considerare integralmente con tutte le sue necessità e le sue emozioni. Questa missione, la prevenzione, fa nascere una importante domanda: “Si può convincere un individuo a rispettare la propria salute?” Come persuadere le persone ad adottare abitudini che contribuiscano efficacemente a prevenire patologie come carie dentale e parodontopatie che, se trascurate, possono coinvolgere organi e funzioni biologiche importanti causando cardiopatie, malattie respiratorie eccetera? Come indirizzare correttamente il pubblico in un momento storico di crisi non solo economica, date le notizie inquietanti sulla sempre più frequente rinuncia, da parte della popolazione, alle cure mediche per mancanza di danaro, o anche le informazioni distorte e fuorvianti basate solo su prezzi al ribasso? Ed ecco che, ancora una volta, va sottolineato come il professionista della salute orale si ritrovi nella necessità della multicompetenza, della interdisciplinarietà dei saperi, della consapevolezza di dover sapere… per saper fare… e far sapere

Antonia Abbinante 

Presidente AIDI