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Dati occupazionali 2017: in ripresa le professioni sanitarie.

Il XIX Rapporto Annuale del Consorzio AlmaLaurea di Bologna, presentato all’Università di Parma 16 maggio scorso, ha mostrato una fotografia attualissima dello stato occupazionale dei laureati in Italia.

Un’analisi accurata, che ha incluso la quasi totalità degli Atenei italiani e tutte le aree disciplinari. Per le professioni sanitarie sono emerse ottime notizie: il tasso occupazionale è in continua crescita, è infatti passato dal 63,4% dello scorso anno al 66,7%.

Ai primi cinque posti, tra le professioni sanitarie più “sicure” in termini di occupazione, si confermano:

  1. l’igienista dentale con l’87%;
  2. il logopedista con l’85%;
  3. il fisioterapista con l’82%;
  4. l’audioprotesista con l’82%;
  5. il podologo e terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva con l’81%.

Il presidente di AlmaLaurea, Ivano Dionigi, ha interpretato i dati come “timidi segnali” di ripresa, lenti ma confortanti.

Per leggere l’articolo completo del Sole24Ore clicca qui.
Per consultare il report completo clicca qui.

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Ringraziamento di AVIS per donazione Autoemoteca

L’inizio di questo 2017, per AIDI, è stato all’insegna della solidarietà.
A gennaio abbiamo contribuito all’acquisto di una autoemoteca destinata all’Avis Comunale di Amatrice nell’ambito del progetto “Ripartiamo da qui”, promosso da AVIS sezione Provinciale di Rieti.

Una iniziativa destinata alle vittime del sisma che ha sconvolto Amatrice la notte del 24 agosto 2016.

Siamo felici di condividere con voi soci la lettera ricevuta dall’AVIS Provinciale di Rieti.

Per leggere il PDF clicca qui.

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DDL per la tutela dei lavoratori autonomi: finalmente è legge

Questa mattina il discusso DDL sul lavoro autonomo e agile ha ricevuto il via libera definitivo dal Senato.
Mentre attendiamo ulteriori approfondimenti sul tema, leggiamo il breve commento di Domenico Pignataro, Responsabile delle Problematiche Professionali AIDI.

“È stato approvato il DDL sul lavoro autonomo.
I cambiamenti più importanti a livello fiscale saranno per coloro che investono in innovazione e formazione. Aumentano anche le tutele per chi si ammala gravemente e per chi invece gioirà per maternità.
Inoltre, e non meno importante, sarà la possibilità d’ora in avanti di poter costituire la cosiddetta RETE tra PROFESSIONISTI, grazie alla quale anche i lavoratori autonomi potranno partecipare a gare d’appalto dopo essersi consorziati. Nei prossimi giorni vi elencheremo tutto il provvedimento con la dovuta completezza.”

DOMENICO PIGNATARO

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Igienisti Dentali, focus prevenzione

Dal Sole24Ore Sanità
LAVORO&PROFESSIONE

Igienisti dentali, focus prevenzione
Attività in stretta sinergia con l’odontoiatra nella moderna visione della buona salute

La professione dell’Igienista dentale nasce in Italia nel 1978 con l’istituzione della prima Scuola diretta ai fini speciali presso l’Università degli Studi Bari.
Poco dopo, nel 1981, nasce l’Associazione Igienisti dentali italiani (AIDI), la prima associazione di categoria, con una mission importante: il riconoscimento, lo sviluppo e la tutela della professionalità, con costante attenzione alla crescita professionale e all’aggiornamento scientifico-culturale degli igienisti dentali. Già nel 1982 viene istituita una commissione ministeriale con finalità di definire il profilo giuridico, stabilire le competenze professionali e dare una collocazione precisa in riferimento alla legge quadro degli operatori sanitari.
Dopo una serie di decreti, con il Dm n. 137 del 15 marzo 1999 viene pubblicato il Regolamento con le norme relative alla figura e al profilo professionale. Negli anni le Scuole dirette ai fini speciali sono divenute Diploma universitario e, nel 1999, corso di Laurea di primo livello.

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L’obbligo di assicurazione per gli esercenti le professioni sanitarie

La Legge 8 marzo 2017 n. 24 (in vigore dal prossimo 1° aprile) ha introdotto nel nostro ordinamento importanti disposizioni in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie.

Di seguito, un breve commento dell’avvocato Fabrizio Mastro del Foro di Torino che analizzerà l’introduzione di un’assicurazione obbligatoria per colpa grave, con oneri a proprio carico, per gli esercenti le professioni sanitarie.

 

L’OBBLIGO DI ASSICURAZIONE PER GLI ESERCENTI LE PROFESSIONI SANITARIE
La Legge 8 marzo 2017 n. 24 (in vigore dal prossimo 1° aprile) ha introdotto nel nostro ordinamento
importanti disposizioni in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie.
Tra queste, merita di essere sottolineata una novità assoluta: l’obbligo per ciascun esercente la
professione sanitaria (indipendentemente dal fatto che svolga la professione in strutture sanitarie
pubbliche o private) di stipulare, con oneri a proprio carico, un’adeguata polizza di assicurazione per
colpa grave.

La legge prevede che con Decreto del Ministro dello sviluppo economico (da emanare entro 120 giorni
dall’entrata in vigore della legge stessa) vengano determinati i requisiti minimi delle polizze assicurative
prevedendo l’individuazione di classi di rischio a cui far corrispondere massimali differenziati.
Tuttavia il legislatore ha già fissato dei “paletti” molto precisi imponendo che la polizza preveda una
operatività temporale anche per gli eventi accaduti nei dieci anni antecedenti la conclusione del
contratto assicurativo, purchè denunciati all’assicurazione durante la vigenza della polizza (retroattività).
Non solo, in caso di cessazione dell’attività professionale deve anche essere previsto un periodo di
ultrattività della copertura per le richieste di risarcimento presentate per la prima volta entro i dieci anni
successivi e riferite a fatti illeciti verificatisi durante la vigenza della polizza stessa.

Il tema della responsabilità professionale sanitaria è stato oggetto di accesi dibattiti (anche mediatici),
di importanti sentenze e di svariati testi legislativi di riforma della materia (si pensi al cd. decreto
Balduzzi).

Ciò è comprensibile perché la salute del cittadino è bene costituzionalmente garantito e, purtroppo,
molti sono stati i casi di malasanità che hanno suscitato sdegno e preoccupazione.

Ci si dimentica troppo spesso, tuttavia, che la stragrande maggioranza dei professionisti della sanità
lavora con dedizione e serietà salvando vite o, comunque, migliorando la salute del paziente.
Questa nuova legge risponde all’esigenza di porre un freno al proliferare del contenzioso nei confronti
della classe medica e sanitaria in generale ed introduce strumenti utili anche a tutela del cittadino (si
pensi all’istituzione del fondo di garanzia per i danni derivanti da responsabilità sanitaria).
Tuttavia il legislatore non si è posto il problema che il professionista sanitario ingiustamente accusato
di errori si trova comunque costretto a difendersi nel processo e che in caso di assoluzione (nel penale)
o di rigetto della domanda attorea (nel civile) non v’è automatica restituzione delle spese legali e peritali
sostenute per la difesa.

Quindi, nel stipulare una polizza assicurativa il professionista dovrà chiedere anche una copertura per
dette spese a meno che i decreti attuativi del Ministero non prevedano, come requisito minimo, tale
ulteriore garanzia.

Avvocato Fabrizio Mastro del Foro di Torino

 

Clicca qui per scaricare il commento in PDF.

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Winter Village di Milano Il contributo alla prevenzione dell’AIDI

La prevenzione e l’attenzione agli stili di vita corretti sono la base per il mantenimento della salute. Per il 69% delle donne il benessere rappresenta una priorità, ma per quanto si abbia più attenzione rispetto al passato, solo il 46% è soddisfatta (70% nel 2006) della gestione della propria salute e 2 su 3 (67%) vorrebbero fare di più. Le principali barriere che ostacolano un’efficace attività di prevenzione sono il costo delle prestazioni (63%) e la scarsa informazione sugli esami di screening da effettuare (24%). Per questo offrire la possibilità a tanti cittadini di avere consulti medici gratuiti e di immergersi in un percorso nel mon- do della salute è un importante contributo di prevenzione.

In quest’ottica è nato il Winter Village di Milano, il villaggio della salute inaugurato il 18 gennaio scorso, un’iniziativa dell’Osservatorio nazionale per la salute della donna (Onda) per promuovere la salute attraverso la prevenzione, la corretta alimentazione e gli stili di vita sana, che ha offerto ai visitatori eventi informativi sui vari aspetti della salute, show cooking e soprattutto consulti gratuiti con specialisti che si sono susseguiti per ben cinque giorni.

Winter Village è stato strutturato in quattro aree. Mangiare sano, coordinata dallo chef Matteo Scibilia, dove è stato possibile imbattersi nella massima espressione della cucina sana, gustosa e leggera con assaggi, corsi e percorsi per apprendere i segreti per preparare ottimi piatti rispettando i valori nutrizionali, i giusti equilibri calorici, le corrette tecniche di cottura e tutti i segreti per non rinunciare né al sapore, né alla salute. Area salute, in cui venivano fornite informazioni sui corretti stili di vita per prevenire le principali patologie e sull’importanza della continuità delle cure per assicurarne efficacia e massimo beneficio. La scoperta del corpo umano, un viaggio virtuale che attraverso visori 3D mostrava i rischi legati a comportamenti non corretti, l’importanza della diagnosi precoce e delle cure quando necessarie. L’area dei consulti specialistici dove esperti in cardiologia, diabetologia, medicina generale, oftalmologia, psichiatria, urologia, ipertensione arteriosa, igiene dentale erano a disposizione dei visitatori gratuitamente. È stato, inoltre, allestito uno spazio per incontri e conferenze sulle principali tematiche di salute e benessere. L’iniziativa ha avuto il patrocinio della Regione Lombardia, della Città metropolitana e del Comune di Milano, ed è stata realizzata grazie alla collaborazione di 8 società scientifiche e associazioni, che hanno messo a disposizione specialisti ed esperti. Tra questi gli igienisti dentali dell’AIDI, Associazione Igienisti Dentali Italiani, che nei 5 giorni dell’evento hanno incontrato centinaia di persone per conoscerne le abitudini di igiene orale e fare educazione sull’importanza di una sana alimentazione, delle corrette manovre di igiene orale e dei controlli periodici.

Questi incontri con i cittadini rappresentano un modo per avvicinare alle cure anche chi non vi accede abitualmente e per sottolineare l’importanza che riveste la salute del cavo orale nel mantenimento della salute generale. Salute che va affidata a professionisti qualificati.

Questo è anche l’obiettivo della Giornata internazionale dell’Igienista Dentale che si svolgerà il 14-15 Ottobre nelle principali piazze italiane e che vede AIDI impegnata a diffondere messaggi di prevenzione alla popolazione.

Giuliana Bontà

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AIDI E UNID IN SENATO

di Paola Bilanzone

Il mondo della politica ha aperto le porte in maniera significativa agli igienisti dentali italiani con il I Congresso politico istituzionale, svoltosi nella sala Capitolare del Senato della Repubblica, a Roma, il 24 marzo 2017. I membri del Consiglio direttivo dell’AIDI e dell’UNID hanno contattato e incontrato senatori, ministri ed onorevoli attenti e sensibili alle diverse istanze degli operatori sanitari. In attesa che la Camera riesamini il disegno di legge C 3868 per il riordino delle professioni sanitarie e la tutela della salute dei cittadini in materia di abusivismo professionale, è stata sancita col Congresso un’unione di intenti tra le due associazioni rappresentative presso il Ministero della Salute, per sostenere e salvaguardare la nostra giovane professione.

A moderare l’incontro la dott.ssa Antonella Abbinante, presidente AIDI e il dott. Maurizio Luperini, presidente UNID.

Tra le tematiche discusse: istituzione di Albi e Ordini delle Professioni sanitarie, DDL Responsabilità professionale, inserimento della figura dell’igienista dentale nel pubblico, aggiornamento professionale col sistema ECM, contratto di lavoro, lotta all’abusivismo professionale.

Il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, della Commissione Igiene e Sanità del Senato, ha evidenziato l’importanza di puntare a normative snelle per evitare che la terza lettura della Camera non dia risultati infruttuosi, nell’ottica di una creazione di Ordini che non siano vissuti come organismi sindacali ma con una funzione moderna. Albi con valenza pubblicistica per garantire il bene della comunità e per intensificare le attività di vigilanza e controllo sulla professione. Dal Decreto 137 del ’99 che riconobbe la figura dell’igienista dentale come professione sanitaria si ha finalmente una percezione rafforzata della figura e della sua rilevanza sociale, nell’ambito della prevenzione e della promozione della salute.

Interessanti gli spunti di riflessione offerti dal Dottor Lionello Cosentino, già senatore nella precedente legislatura, che si è interrogato sulle forti resistenze che da sempre esistono in Parlamento e sulle pagine di giornali e riviste, verso ogni forma di riconoscimento di tutela professionale che è, invece, da intendersi unicamente come esigenza di tutela degli utenti a garanzia della qualità e della sicurezza dei cittadini. Lo sviluppo e l’entusiasmo legato alla liberalizzazione del mercato del lavoro potrebbero creare problemi insormontabili, esponendo ai rischi di professioni non qualificate, rischio che un’adeguata politica di tutela delle qualità professionali potrebbe facilmente arginare.

Ad aver respirato il grande entusiasmo da parte degli igienisti dentali italiani nel delineare un futuro con punti fermi per la professione, il dott. Antonio Bortone, presidente CONAPS, Coordinamento Nazionale Associazioni Professioni Sanitarie che in chiave non troppo ottimistica, perché protagonista da sempre di un’odissea infinita, ha comunque ancora una volta auspicato il buon esito del riordino delle professioni sanitarie.

Il Ministro Beatrice Lorenzin, del Ministero della Salute, non ha potuto partecipare al Congresso ma ha inviato un saluto all’auditorio , con l’auspicio che i lavori parlamentari che coinvolgono il disegno di legge 3868 si concludano in tempi brevi, per garantire la “giusta serenità nell’esercizio della propria attività a tutela del buon funzionamento del sistema sanitario”. Dal comunicato della senatrice Emilia De Biasi, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, è emerso un tema importante: il tema della dignità professionale, del lungo cammino formativo e della necessità di rendere autonoma la professione. L’Albo degli igienisti dentali con le altre professioni sanitarie, sarà collocato all’interno dell’ordine quadro dei tecnici di radiologia medica. Dati i numeri esigui, non si può dar vita ad un ordine autonomo, ma per riconoscere la professione è importante che essa sia collocata in un ordine. L’esperto delle professioni sanitarie, Francesco Saverio Proia, ha ricordato che il DDL Lorenzin riguarda, oltre un milione di professionisti, dal medico al podologo, igienisti dentali inclusi.

In tema di sistema ECM, il dott. Sergio Bovenga, del CoGeAPS, Consorzio Gestione Anagrafiche Professioni Sanitarie, ha evidenziato come la qualità delle prestazioni sia strettamente legata alla qualità della formazione che deve essere tirata fuori dalla logica dei punti per farla entrare in quella di uno sviluppo di formazione continua. Un’intelaiatura di percorsi formativi che rispecchi le reali esigenze e necessità delle professioni, più che gli aspetti formali, eviterebbe anche il turismo formativo all’estero. Attualmente coloro i quali non sono iscritti ad un’associazione non sono monitorati dal punto di vista formativo. Da qui l’esigenza di un Albo.

Il Ten. Col. Erasmo Fontana, Comandante del gruppo CC per la Tutela della Salute di Roma, ha minuziosamente spiegato i meccanismi d’azione dei NAS, mostrando i dati dell’abusivismo in Italia in ambito delle professioni sanitarie: 937 casi segnalati nel 2013 contro i 507 del 2016. Dai risultati conseguiti nell’attività di contrasto svolta dai NAS, nel 2013 si registravano 297 casi di esercizio abusivo alla voce Odontoiatri, in cui rientrano anche gli igienisti dentali, contro i 136 del 2016. In Italia esistono 33 nuclei NAS, organo che lavora su attivazione del Ministero della Salute e della Polizia giudiziaria. Questi vigilano sulla tutela della salute pubblica, in tema di somministrazione di farmaci, abusivismo, doping. All’interno di un meta-sistema tra la segnalazione del cittadino e il Ministero della Salute, vengono avviate le ispezioni dei NAS con funzione preventiva e come canale di segnalazione delle diverse condotte lavorative in una sorta di osmosi info-operativa. Conoscere i processi operativi di vigilanza è una rassicurazione per i professionisti sanitari che studiano seriamente, si aggiornano ed esercitano la propria attività con dedizione.

Il vasto capitolo sull’abusivismo professionale è stato approfondito dagli avvocati delle due associazioni promotrici dell’iniziativa in Senato. “Conta tanto la voglia di metterci la faccia, il coraggio di parlare. Attraverso il sito AIDI possono essere inviate segnalazioni che poi dovranno essere circostanziate per arrivare ad un esposto a doppia firma – ha precisato l’avv. Fabrizio Mastro, dell’AIDI. Una brutta vicenda, in tema di abusivismo, è stata raccontata dall’avv. Micaela Cardillo, dell’UNID: alcuni odontoiatri della provincia di Bolzano inviavano le proprie assistenti alla poltrona in Austria e, a fronte di una decina di lezioni, conseguivano il riconoscimento di assistenti alla profilassi sul territorio austriaco. Rientrate in Italia poi, svolgevano appieno l’attività abusiva di igienista dentale. Dopo sette anni di monitoraggio, a seguito di segnalazione da parte dell’associazione, è stata inviata dall’Ordine dei Medici e Chirurghi una lettera di richiamo ai propri associati per prestare attenzione a questi tipi di percorsi formativi non riconosciuti in Italia.

Si deve combattere l’abusivismo, in primis, sotto l’aspetto culturale. La figura dell’igienista dentale viene spesso ancora sovrapposta a quella dell’assistente alla poltrona. Il tema della prevenzione è da affrontare seriamente” – ha aggiunto Fausto Fiorile, presidente AIO. Le pene sull’abusivismo devono essere inasprite, secondo Gianfranco Prada, presidente ANDI, che ha anche evidenziato l’importanza di una vera e proficua sinergia professionale tra odontoiatra e igienista dentale.

L’On. Benedetto Fucci, membro della XII Commissione Affari Sociali, attraverso un messaggio ha espresso alcune brevi valutazioni sulla recente Legge n. 24 del 2017 in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie, esprimendo soddisfazione per gli obiettivi e per l’impianto del provvedimento che interviene sulla gestione del rischio clinico, sulla natura della responsabilità del professionista, sul tentativo obbligatorio di conciliazione, sulle tutele assicurative, sul Fondo di garanzia per i danni derivanti da responsabilità sanitaria, sulle Linee guida elaborate dalle società scientifiche, sulla disciplina relativa ai consulenti dei tribunali. A tal proposito L’avv. Fabrizio Mastro, dell’AIDI, ha affrontato il discorso dell’obbligo assicurativo a carico del professionista che svolge la propria professione al di fuori di una delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private o che presti la propria opera all’interno della stessa in regime libero-professionale ovvero che si avvalga della stessa nell’adempimento della propria obbligazione contrattuale assunta con il paziente, per i rischi derivanti dalla propria attività.

Il prof. Mario Giannoni, presidente dei Corsi di Studio in Igiene Dentale, ha rimarcato la grande responsabilità che vi è dietro la formazione delle figure professionali, in un momento storico in cui ancora la Sanità italiana non impiega molte risorse economiche nella prevenzione, provocando dei rallentamenti importanti per il fiorire della stessa. Parallelamente esistono numerosi ospedali sul territorio nazionale, come in Friuli Venezia Giulia, dove esistono progetti di prevenzione che valorizzano la figura dell’igienista dentale. Il Prof Giannoni ha infine sottolineato come non si possano avere corsi di laurea professionalizzanti in assenza di docenti dello specifico profilo professionale . La Dott.ssa Saiani, nel suo comunicato ha evidenziato l’impegno della Conferenza Permanente delle Lauree Sanitarie da lei presieduta, per l’inserimento tra i requisiti minimi di un corso di laurea, di un docente universitario strutturato appartenente alla professione e per il riordino dei settori scientifico disciplinari. Nei prossimi mesi il Consiglio Nazionale Universitario (C.U.N.) dovrebbe aprire un tavolo di revisione degli attuali settori e la Conferenza, in collaborazione con la Commissione Nazionale dei Corsi di laurea in Igiene Dentale, ha elaborato una proposta che preveda un unico settore disciplinare contenente le declaratorie del profilo specifico di ciascuna professione sanitaria.

La dott.ssa Barbara Ottaviani, dirigente MIUR, ha parlato dell’ Osservatorio delle Professioni Sanitarie riattivato nel 2016, con l’intento di assicurare una qualità alta della formazione. Vi è, in tale percorso, l’esigenza di rivedere anche i Master professionalizzanti che devono essere impartiti solo in atenei sedi di corsi di laurea di Medicina. “Bisogna prestare attenzione agli sbocchi lavorativi proposti da università on line. Traggono in inganno. Le lauree on line, infatti, non possono essere convalidate a livello sanitario” – ha aggiunto la Ottaviani che, nel corso del proprio intervento, ha parlato del riconoscimento delle lauree conseguite all’estero, da valutare singolarmente sulla base dei percorsi formativi seguiti e con una rigida prassi di integrazione formativa sul territorio nazionale.

Il dott. Angelo Mastrillo, dell’Osservatorio Nazionale PP.SS., si è soffermato sullo sviluppo della professione, decisamente in crescita. Secondo i dati Almalaurea che saranno presentati ad aprile presso l’Università degli Studi di Parma, il 90% dei neolaureati trova uno sbocco lavorativo ad un anno dalla fine del percorso universitario. Ci sono vari punti gestazionali da incrementare, tra cui un personale tecnico che si occupi della proclamazione dei posti accademici in linea con i bisogni del territorio.

Infine tra i temi trattati, ha suscitato interesse e dibattito, lo Statuto Del Lavoro Autonomo il cui iter parlamentare sembra essere giunto alle battute finali, come da rassicurazioni ricevute in uno scritto dall’onorevole Franca Biondelli del Ministero del lavoro e delle politiche sociali . Il DDL, recante misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale , contiene disposizioni che prendono in considerazione le “criticità” del lavoro autonomo nei rapporti con clienti che rivestano una posizione dominante o in caso di partecipazione a gare di appalto e che garantiscono maggiori tutele previdenziali a favore degli iscritti alla Gestione separata del lavoro autonomo.

Il I Congresso politico istituzionale è stato sicuramente un momento importante per mettere a fuoco i punti salienti contenuti nel disegno di legge C3868, un provvedimento complesso che presenta numerose previsioni positive per i professionisti del settore sanitario.

Un grande ringraziamento va a tutti i membri del Consiglio direttivo AIDI, che si impegnano alacremente per far riconoscere la rilevanza sociale della nostra professione.

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Igienisti: primo congresso politico istituzionale congiunto di AIDI e UNID a Roma

Fonte: Dental Tribune

Un’espressione ricorrente al primo Congresso politico istituzionale svoltosi su iniziativa congiunta AIDI/UNID a Roma il 24 marzo, nella prestigiosa sede della Biblioteca del Senato, è stata “la prima volta”. Frasetta che lascia intravvedere un passato ormai lontano ma anche un futuro diverso, come dimostra l’essere riusciti a organizzare un incontro comune, moderato da Antonella Abbinante, presidente AIDI, validamente affiancata da Maurizio Luperini, suo omologo UNID.

Obiettivo dichiarato del Congresso che ha visto per la prima volta dialogare insieme i due sodalizi più rappresentativi degli igienisti dentali è “la stesura di un documento in cui verranno definite le scelte che le due Associazioni intraprenderanno nei prossimi anni in abito pubblico e privato […]”. Seguita subito dopo dall’altra grande finalità che si propongono gli igienisti dentali (e altre categorie, odontoiatriche e non, ndr.): ossia “l’approvazione del disegno di legge per il riordino delle professioni sanitarie”. In parole povere, la tanto auspicata (da parte degli igienisti) istituzione dell’Albo professionale.

Istituzione dell’Albo, ossia un punto talmente importante da diventare il primo della lista di una lunga serie di problemi aperti (abusivismo, ruolo pubblico, sistema Ecm, contratto di lavoro) richiamati nell’agenda del Congresso e dalla cui soluzione dipende il cammino più o meno spedito della categoria.

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